Corrado

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Nome d'arte di Corrado Mantoni, presentatore di moltissime trasmissioni. Le più riuscite sono Il pranzo è servito e La Corrida.

Corrado Mantoni, conosciuto a tutti come “il Corrado nazionale” nacque a Roma, il 2 agosto 1924 da padre marchigiano, tipografo e pubblicista, e madre romana, insegnante. Dopo aver frequentato il ginnasio al Nazzareno e il liceo classico al Mamiani a Roma, si iscrisse alla facoltà di Giurisprudenza, che però non terminò. Appena ventenne, affascinato dal palcoscenico e spinto anche dal fratello maggiore Riccardo, regista e doppiatore, decise di entrare nel mondo del lavoro. La sua gavetta lunga, risale all'immediato dopo guerra. Corrado cominciò a raccontare agli italiani i loro drammi, le tragedie, le sofferenze, lavorando prima come speaker ufficiale, grazie al bel timbro naturale della sua grave voce, e dalla sua eccellente dizione. Diventò presto la voce ufficiale della radio italiana; poi presentatore, cosa che all'epoca, in radio significava il coronamento della carriera.

Agli inizi degli anni quaranta iniziò così a lavorare per la radio americana in Italia, il PWB (Public Work Bureau), poi per l'EIAR, che in seguito divenne la RAI. Grazie alla buona cultura ed alla perfetta pronuncia, venne scelto come annunciatore.

Fu lui il primo a dare alla radio, in Italia, notizie storiche come quelle della fine della Seconda guerra mondiale, della nascita della Repubblica Italiana e della morte di Trilussa. Collaborò con i Cinegiornali dell'epoca. In quel periodo lavorava al fianco di giornalisti come Luca Di Schiena e Sergio Zavoli.

Parallelamente alla carriera radiofonica, muoveva i primi passi come attore e doppiatore, seguendo le orme del fratello Riccardo. Come nome d'arte scelse "Corrado", suggeritogli da Carlo Romano, anch'egli attore e doppiatore (tra gli altri di Jerry Lewis). Negli anni in cui vi erano conduttori come Silvio Gigli dopo poco tempo Corrado era già popolarissimo, grazie alla sua eleganza e all'ironia.

A differenza di molti colleghi, era schivo, non collezionava gaffes e parlava un italiano semplice, corretto e misurato, con padronanza dei congiuntivi e una non comune conoscenza di vocaboli. Sostituì così Silvio Gigli e subito costruisce una fucina di prodotti pronti a rivoluzionare lo spettacolo radiotelevisivo italiano, inventando i primi veri show nazionalpopolari come "Radio Naja" nel 1944, l’emittente che parlava ai soldati di ritorno dal fronte. Il passaggio alla televisione fu ostacolato dai dirigenti della Radio, che allora vedevano la TV come la concorrenza all'interno della stessa RAI.

Nel 1949 è presentatore di “Oplà”, prima importante rivista radiofonica in cui sostituì Mario Riva e ne fu subito indicato come erede, la regia portava la firma del fratello Riccardo Mantoni.

Nel 1951 “Rosso e Nero" primo varietà di successo alla radio, che segnò l’esordio di Corrado come “attore”.

Nel 1949 fu scelto, grazie alla sua popolarità, come primo presentatore a comparire in TV, alla Triennale di Milano, quando le trasmissioni, ancora sperimentali, duravano pochi minuti. Portò poi sul grande schermo, nel film Café chantant di Camillo Mastrocinque, il suo personaggio di divo dello spettacolo. Corrado riuscì a realizzare solo qualche trasmissione televisiva tra i suoi show radiofonici; va ricordato che i grandi ascolti erano appannaggio della radio, non ancora della TV. Qualcuno poteva inoltre vedere Corrado al cinema che interpretava se stesso, facendo da spalla a grandi attori come Totò, oppure prestava la sua immagine a Visconti, o addirittura metteva in scena, nei film, i suoi programmi più famosi.

Intanto Corrado Mantoni prosegue la carriera di doppiatore. La sua voce diventa la voce degli italiani. Anche Umberto Eco ne tesse elogi. Corrado conosce i congiuntivi, la consecutio temporum, e la sua parlata è misurata, ma ha grande ricchezza terminologica e proprietà di linguaggio; il tutto è reso più popolare dalla sua semplicità apparente, e dal suo fare e dal suo dire, dipinti di un romanesco ornamentale ancor più che sostanziale.


Corrado conosce bene e ama Roma, sua città, in cui si sposa e ha un figlio, Roberto, con la milanese Luciana Guerra, da cui divorziò molti anni dopo.

Quasi cinquantenne iniziò la relazione con quella che sarebbe diventata la sua seconda moglie solo nel 1996, Marina Donato.

Fra loro prima nacque il rapporto lavorativo, poi una profonda amicizia e poi l’unione che culminò con il matrimonio celebrato a Roma nel ’96 dal sindaco Francesco Rutelli.

Corrado portò i suoi spettacoli nelle piazze e nei teatri italiani.

Nella sua compagnia vi furono, fra gli altri, Alberto Talegalli, Nilla Pizzi, Tino Scotti, Oreste Lionello, Teddy Reno, Mario Scaccia, Fiorenzo Fiorentini.

Partecipò inoltre a molti film, interpretando sé stesso per Luchino Visconti e altri famosi registi, lavorò anche con Marcello Mastroianni, Aldo Fabrizi e Walter Chiari.

Passò in televisione negli anni sessanta, dopo aver sperimentalmente trasmesso i suoi programmi radiofonici in tv, come fu per il programma Rosso e Nero, in cui aveva come valletta Sophia Loren, e ospitò tra gli altri Danny Kaye e Gregory Peck. Diventò il conduttore ufficiale delle più importanti manifestazioni italiane: concerti, premiazioni, Miss Italia.

Nel 1961 arriva il tempo del suo esordio come presentatore televisivo in “Controcanale”.

Da qui Corrado incastona uno dietro l'altro gioiellini che preparano il terreno a un vera e propria rivoluzione televisiva, come già era avvenuta in radio. Diventa il presentatore ufficiale della televisione italiana, ove conduce le premiazioni, i programmi celebrativi, i galà del sabato sera, i concerti, mentre Mike Bongiorno presenta essenzialmente quiz e Sanremo (di cui Corrado presenta la sola edizione del 1974). Fra i due mostri sacri della TV nasce complicità e non rivalità.

L'amico del giaguaro, Il Tappabuchi, Trottola, Su e giù e Corrado fermo-posta sono programmi che il presentatore conduce in questi anni.

Nel 1965 La prova del nove. Nel 1968 La Corrida radiofonica, nel 1969 A che gioco giochiamo.

Cordialità e acutezza, spirito critico accompagnato a solidarietà sono le doti che lo mantengono in testa alle classifiche di popolarità in TV dal 1965. Corrado fino agli anni '80 non lascerà la radio. Nel 1970 presenta ancora una volta Canzonissima, e nel 1971, per la prima volta nella storia del varietà della Lotteria, viene riconfermato il conduttore con la showgirl Raffaella Carrà, che Corrado contribuisce a lanciare.

Diventa così il personaggio televisivo dell’anno.

Nel 1972 Un'ora per voi, trasmissione della TSI (tv della Svizzera italiana).

Nel 1974 condusse il Festival di Sanremo.

Nel 1975 viene varata la riforma della tv, da cui nascono TG1, TG2 e palinsesti autonomi delle due reti RAI. Si avvicina un altro momento della rivoluzione televisiva in atto, negli anni dell'austerity per intrattenere gli italiani nei pomeriggi festivi: Corrado presenta "Domenica in..." da lui così inventata e scritta inizialmente con Paolini e Silvestri, e per tre edizioni di 39 puntate l'una dalle 14 alle 19:50, crea un nuovo modo di fare tv, un happening, e pone le basi del primo vero talk-show italiano. Dopo queste tre edizioni, gli fu sottratta, ma il titolo del contenitore, da lui pensato e lanciato, è ancora utilizzato oggi.

Non va dimenticato che all'interno del programma è Corrado a inserire la rubrica del teatro, della scienza, della musica, della tv, non mancando di sostenere l'Italia delle tradizioni e dei paesi; persino i germi di programmi quali "Mi manda Raitre" sono già presenti nel programma di Corrado (si pensi al libro dei "domandamenti") ineguagliabili inoltre le sue scenette con gli attori famosi, suoi ospiti; non mancano prestigiatori.

Lancia Tony Binarelli e Alexander.


Gli ascolti rimangono altissimi. Le edizioni successive a quelle di Corrado tradiscono a parte alcune delle edizioni di Pippo Baudo (immediato successore) lo stile di un programma elegante, divertente ed equilibrato.

Nel 1978, mentre era alla guida della sua autovettura insieme alla sua compagna Marina Donato, ne perse il controllo e fu coinvolto, con la soubrette Dora Moroni, in un gravissimo incidente, dal quale si salvò, subendo varie operazioni. Anche la sua collaboratrice subì pesanti conseguenze e dovette subire una lunga degenza e una rischiosa operazione alla gola per recuperare la possibilità di parlare. Sempre in quell’anno il sodalizio fra Corrado e il grande Paolo Grassi, allora presidente della RAI, si ruppe. Nel 1979 conduce alla radio "Corradodue" su Radiodue, nel 1980 "La mia voce per la tua domenica" su Radiouno, nel 1981 "Gran Canal" sulla seconda rete RAI, il venerdì al posto di Portobello di Enzo Tortora, una trasmissione in diretta dal Teatro delle Vittorie che prosegue la rivoluzione televisiva, con un gioco per soli concorrenti stranieri in Italia, ove veniva proposta una sorta di soap-opera, dagli attori protagonisti in teatro, e il pubblico telefonicamente doveva indicare il finale. Anche questa idea verrà ripresa nella tv successiva.


Nel 1982, dopo aver portato al successo "Fantastico 3" con Raffaella Carrà e Gigi Sabani (quest'ultimo lanciato da Corrado in una edizione della Corrida radiofonica) finale da lui presentata in diretta (una delle ultime edizioni col massimo ascolto raggiunto) opta per la tv commerciale. Reinventa su Canale 5, nato da un paio d'anni, la fascia di mezzogiorno, allora inesistente.

Il programma è "Il Pranzo è servito", un controquiz, più che un quiz, sicuramente uno dei giochi più amati degli anni'80.

Nel 1982 lascia definitivamente la Rai. Per passare a Mediaset, inaugurando gli studi di Roma. Nel 1983 presenta un'altra sua creatura "Ciao Gente": è il pubblico ad essere protagonista del programma nel quale lancia Dario Ballantini. Nel 1984 Corrado con Maurizio Costanzo presenta "Buona Domenica".


Subisce un'operazione alle corde vocali nel 1985. L'anno seguente, il 1986, anno storico della rivoluzione, il conduttore porta in TV un programma radiofonico, esperimento mai riuscito prima, e presenta "La Corrida" (considerato il suo cavallo di battaglia).

Per oltre dieci anni, iniziava in estate, per passare poi negli anni successivi (rinnovando con umiltà un eterno ritorno della sua gavetta) in primavera, fino all'inverno e all'autunno, quando in due edizioni 1996 e 1997 per la prima volta sorpasserà il programma di punta del sabato sera RAI abbinato alla Lotteria Italia. I sorpassi furono storici e indussero la RAI a correre ai ripari e i critici a studiare il fenomeno. Tanto fu il successo di questo programma che ancora oggi nella mente degli italiani vive ancora il ricordo del grande presentatore. Celebri i suoi duetti col maestro Roberto Pregadio, che con Corrado aveva iniziato ad accompagnare i concorrenti sin dalla prima edizione in radio nel 1968.

Ideò il Rally canoro che portò in giro per l'Italia, ove scoprì diversi talenti, fra cui Dora Moroni.

Corrado è stato anche autore di quasi tutte le sue trasmissioni, per le quali, in tale veste, usava lo pseudonimo Corima.

Fu il primo presentatore a diventare anche autore dei propri testi e regista in campo dei propri programmi. La carriera di Corrado ha le caratteristiche dell'ironia, di cui, unico forse con Raimondo Vianello, è icona. Tra le sue nuove scoperte di questo periodo vi è anche Neri Marcorè.

Alle soddisfazioni professionali di quegli anni si aggiunge una grandissima gioia personale quando tra il 1984 e il 1988 diventa nonno per due volte.

Corrado è sempre stato molto legato ai suoi due nipoti, Cristina e Lorenzo, con i quali aveva un bellissimo e grande rapporto.


Nel 1987, nel 1988, poi nel 1989 subisce operazioni per un edema polmonare. Nel 1993 un altro momento importante: Corrado presenta il Gran Premio Internazionale della TV, che per 7 anni consecutivi lo vede come autore e conduttore in coppia con altri volti della RAI. Ancora oggi rimane il presentatore del maggior numero di edizioni.

Tra il 1991 e il 1996 scrive "Tira e Molla", gioco condotto da Paolo Bonolis che per due edizioni vince nella fascia preserale.


Negli anni seguenti scrive "Il Gatto e la Volpe" per la coppia Paolo Bonolis - Luca Laurenti. Si congedò dal grande pubblico durante l'ultima puntata della sua Corrida nel dicembre del 1997, quando all'insaputa di autori e produttori recitò con gli occhi lucidi visibilmente commosso questa poesia:

«Abbiamo cominciato un po’ in sordina questa Corrida, decima edizione. Ci siamo detti: “moh, andrà come prima”. E invece è stato un vero successone. Non è che prima avesse brutti ascolti, no.. Si sa che si è difesa sempre bene, ma mai come quest’anno, a conti fatti, davvero in tanti siamo stati insieme. Abbiamo fatto un record di ascolti, e sotto sotto, è dispiaciuto a molti. Ospiti illustri contro strana gente, che quasi sempre non sa fare niente. Ma poi, come è finita lo si sa: ha vinto questo nostro varietà e dico varietà, badate bene, e fatto pure come tivù comanda. Perché vi giuro, ho un po’ le tasche piene, di udire la peggiore delle offese che alla Corrida fanno la domanda (come qualcuno scrisse a suo tempo), soprattutto gli scemi del paese. E’ gente che si vuole divertire. Hanno una dote che non è pazzia, e ce l’hanno in pochi: si chiama autoironia! In quanto a me, sono stato fortunato perché ho trovato collaboratori che forse più di me hanno sudato e più di me meritano gli allori. Sono tanti e i nomi non li posso fare, vorrei, ma finirei con l’annoiare. E’ andata bene pure grazie a loro perché un successo non si fa da solo. E adesso la Corrida finirà, forse per sempre, forse, chi lo sa..? Qualcuno, e questa è ormai un’istituzione tra un poco ne farà un’imitazione. Pazienza, io mi sono divertito per tanti anni ed è arrivato il tempo di dare il mio commosso benservito, ma chi lo sa se poi non me ne pento? Lo so, mi mancherete e pure tanto. E se c’è stato uno scemo del paese Oh! M’ha insegnato, non sapete quanto, a sorridere e a non aver pretese».

Rimane memorabile anche la sua frase prima di ogni lancio pubblicitario:” …e non finisce qui!”.

Nel '98 torna alla recitazione girando una fiction televisiva per Mediaset in cui interpretava un investigatore privato.

Sempre nel 1998 si ammala gravemente. Le sue ultime apparizioni televisive risalgono all'inverno '98, con Mike Bongiorno e Raimondo Vianello, poi da Maurizio Costanzo e Enrico Mentana nella trasmissione I tre Tenori, e nel 5 dicembre di quello stesso anno nella trasmissione della Carrà, Carràmba che sorpresa.

Nel settembre del 1999 andò in onda la prima e unica puntata di IAS, investigatori allo sbaraglio.

Corrado durante la sua lunga carriera ha vinto due Telegatti, nel 1987 e nel 1991.

Riservato e schivo, lontano dalla politica, coronò una carriera durata 55 anni, lavorando ininterrottamente e rimanendo sempre alle vette del successo. Ha subito affascinato il pubblico per la sua indiscrezione ed ironia garbata. Anche a detta dei colleghi ha sempre evitato le polemiche e le rivalità. Forse anche per questo ha suscitato simpatia, ammirazione e rispetto del pubblico e dell'ambiente artistico, finché la malattia non lo ha strappato all'affetto di tutti gli italiani. Nell’ultimo periodo della sua malattia Corrado preferì non farsi vedere dai suoi collaboratori e si chiuse insieme alla sua famiglia.

Morì l'8 giugno 1999, a Roma, in seguito a un tumore ai polmoni. La città di Roma gli ha dedicato nel 2004 una via nel quartiere Casale Nei.

da http://www.corradomantoni.it/Biografiacm.html


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