Cosa sta tornando di questi anni ottanta?
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C’è una gran voglia di revival degli 80 in questi ultimi tempi: grazie al film Notte prima degli esami sono tornate sotto le luci della ribalta gli stili di vita, le marche e le canzoni di un decennio che si comincia a vedere con nostalgia.
Se gli adolescenti di ieri si sono riconosciuti nella storia dei maturandi romani studenti del prof. Faletti, i teenager di oggi hanno avuto la possibilità così come scrive il quotidiano La Repubblica di ascoltare per la prima volta canzoni come “Gioca Jouer” di Cecchetto o le “Lamette” di Donatella Rettore. È stato un decennio di cambiamenti a volte di portata epocale.Ma il ricordo più bello di quegli anni è affidato oggi al racconto del quotidiano, delle piccole realtà, delle piccole facce, delle piccole storie che però fanno la storia. Simbolo di questo processo è proprio il famoso “Bacio di Capalbio” dato da Achille Occhetto alla moglie, gesto che ancora di più del congresso della Bolognina segnerà un punto di svolta per quel partito. E così’ in Notte prima degli esami Brizzi fa in modo che i protagonisti siano partecipi attivi degli eventi di quegli anni, mischiando le loro storie, le loro passioni, le loro aspettative ad avvenimenti che già allora si sapeva che sarebbero entrati nei libri di storia. Anni ’80, anni magici per la politica, che pur senza raggiungere i picchi del ’68 e del ’77 entra nei licei e nelle università, permeando i vari collettivi e le varie occupazioni, il tutto mentre partiti che oggi non esistono più raggiungono i massimi storici.
Ma i cambiamenti del decennio, entrano inconsapevolmente o meno nella vita di tutti i gironi anche tramite altre forme.Se nella bellissima canzone “Cosa Resterà degli anni’80” si fa un chiaro riferimento al tandem Gorbaciov Perestroika, tra strofe dedicati a balli radio e canzoni indimenticabile è il condensato che sintetizza in tre parole il lifestyle di quegli anni: Milano da bere. ”Si Milano la città dell’amaro Ramazzotti l’amaro di chi vive e lavora l’amaro della vita, di una giornata che non è ma finita che è nato qui 170 anni fa e che ancora oggi porta dovunque questa Milano da vivere, da sognare, da godere; questa Milano da Bere.” Con queste parole la pubblicità di un amaro da gustare post cena pesante riserva la dolce sorpresa di fare scoprire mentre gli anni’80 sono ancora in corso la magia di quel decennio: da semplice slogan a simbolo di un’intera epoca di una città il passo è breve e così quella campagna pubblicitaria è oggi nei libri di scienze della comunicazione.
Vince e convince l’occidente in quel decennio, con lo sgretolarsi del muro di Berlino, il capitalismo e i suoi sostenitori possono cantare ad alta voce vittoria. Finisce l’epoca della cortina di ferro, mentre si affacciano timidamente i primi Mcintosh e i primi Fax.
Nascono lo Yuppismo e nuovi modi di divertirsi, si diffonde su larga scala la moda, "il made in Italy spopola in America” come canta Cutugno, che rileva pure come mai come allora, noi italiano soffrissimo di “Esterofilia cronica”.
Il disgelo della Guerra Fredda, il conflitto tra Iran e Iraq e quello delle Falkland, i primi anni di pontificato di Giovanni Paolo 2, le riforme di Michael Gorbaciov e i carri armati di Tienammen entrano nei libri di storia mentre nelle camere dei ragazzi la voce di Madonna,degli Spandau Ballet e dei Duran Duran dei Righieira e di Viola Valentino narrano indimenticabili storie di amore.
Sandy Marton canta People from Ibiza, i Kaoma fanno ballare sulle spiagge di mezzo mondo con la loro “Lambada” mentre nel panorama musicale italiano si affacciano oltre a Cecchetto, gli artisti della sua scuderia tra cui in primis Sabrina Salerno.
Video kill the radio star entra nella hit parade nel momento in cui finisce la gloriosa epoca del Far west televisivo inaugurata nel 71 da Telebiella, ma mentre nei sotterranei di Milano2 Canale5 è ancora in fase embrionale in Lombardia spopolano in Lombardia i programmi di Antenna3,nei cui studi di Legnano passano personaggi del calibro di Massimo Boldi e Teo Teocoli, Rita Rusic, Ric e Gian solo per citarne alcuni.
Simbolo dell’Italia catodica di quegli anni sono tre trasmissioni, in Lombardia oggi oggetto quasi di venerazione: Il Bingoo di Renzo Villa e La Bustarella di Antenna3 galvanizzano centinaia di migliaia di telespettatori, che fanno a gara per andare a vedere le trasmissioni dal vivo nei mitici studi di Legnano, mentre Umberto Smaila con il suo Colpo Grosso sul futuro circuito Italia7Gold fa altrettanto. Ilona staller, i leader socialisti, Raul Gardini, i fratelli Benetton hanno il loro momento di gloria mentre a Milano i teenager, in primis i mitici paninari impazziscono per i primi fast food targati Burghy e per lo storico Fiorucci di piazza San Babila.
Patatine, sandwich e bibite saranno anche gli ingredienti del successo di Drive In dove si vede in fase embrionale quelli che saranno i protagonisti della tv anche dei giorni nostri.
Sono le ragazze del notissimo programma comico ancora più delle telefoniste di Portobello, le progenitrici delle attuali veline e letterine, il tutto mentre capitan Antonio Ricci collauda quel tipo di comicità che trionferà nel decennio successivo con Striscia La Notizia, altra eredità della tv di due decenni fa.
Andrea Pezzi Roberto D’agostino, Daniela Poggi, di questi e di altri argomenti ne hanno parlato Giovedì sera a L’incudine, il programma di Italia 1 condotta dall’allora esponente di spicco del mondo della politica Claudio Martelli. Ne hanno parlato a beneficio di chi allora era già adulto, di chi allora come gli studenti di “Notte prima degli esami” era adolescente ma soprattutto a vantaggio di quella “3 Metri sopra il cielo-Generation”, i teenager di oggi cresciuti con Candy Candy, Anna dai Capelli Rossi, le Tartarughe Ninja, L’uomo Tigre, tutti cartoni in onda negli indimenticabili anni ottanta.