Anni '80: l'economia

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INTRODUZIONE

Il piano d’aiuti americano per la ricostruzione nel dopoguerra, i capitali attratti dal comparto industriale e l’abbondanza di manodopera a basso costo scatenano tra il 1958 ed il 1963 una vorticosa crescita dell’economia italiana (c.d. miracolo economico), svuotando le campagne ed innescando un’urbanizzazione selvaggia.

Lo Stato controlla o partecipa alla vita economica di molte grandi aziende.

In regime di piena occupazione, l’aumento dei salari (maggiore della produttività) alimenta l’inflazione, mentre i capitali privati (che fuggono all’estero), poi quelli pubblici (scialacquati dallo Stato), non sostengono la crescita. I mancati rinnovi delle infrastrutture provocano un sovrasfruttamento del lavoratore ed un calo della competitività. I disservizi ed i disagi sociali sfociano nei disordini del ’69 (inaugurando il decennio delle conquiste sindacali).

L’indebitamento dello Stato e l’inflazione continuano a crescere per tutti gli anni ’70, in cui si verifica una grossa crisi mondiale per lo shock petrolifero del ’73; nel contempo la grande impresa, in crisi, è surrogata da piccole e medie aziende.

Chiaramente, le fasi di espansione e recessione dell'Italia sono fortemente condizionate dalle oscillazioni macroeconomiche internazionali.

Negli '80, il Mondo occidentale è infervorato dall'edonismo reaganiano (espressione dell'America di Reagan che, ricca ed orgogliosa, si specchia nel lago delle sue vanità).


SCENARIO POLITICO-ECONOMICO

Il Prefetto Dalla Chiesa
Il Prefetto Dalla Chiesa

Nel 1980, il terrorismo di matrice politica commette una delle peggiori atrocità della storia italiana, a Bologna una bomba uccide 85 persone e ne ferisce 200. Durante l’estate, un pacchetto economico di misure urgenti, proposto da Cossiga, viene bocciato, poiché urta contro gli interessi di importanti esponenti politici, mentre il successivo governo Forlani vara un aumento del tasso di sconto per frenare l’inflazione, prima di cadere per lo scandalo legato alla loggia massonica P2. Il 23 novembre 1980, un terremoto rade al suolo molti comuni dell’avellinese, provocando 6.000 morti (gran parte dei fondi stanziati per la ricostruzione viene fagocitata dalla criminalità organizzata, collusa con la politica).

Nel 1981, l’azione economica dei due governi Spadolini è bloccata dalla contrapposizione tra coloro che auspicano manovre espansive e di restrizione, mentre per contrastare la mafia (ritenuta da molti politici del Sud una fantasia) Spadolini nomina Prefetto di Palermo il Generale dei Carabinieri Carlo Alberto Dalla Chiesa, massacrato con la moglie l’anno successivo. Nel giugno 1981, il governo decide di non stampare più moneta per abbattere il deficit pubblico, ma di far ricorso esclusivamente ai titoli di Stato.

Nel giugno 1983, il nuovo corso proposto da De Mita non convince gli elettori ed il democristiano è battuto dal progressista Craxi, che forma una grossa coalizione pentapartitica. I due governi del leader socialista inanellano una serie d'importanti successi economici come l’indebolimento del meccanismo della scala mobile (adeguamento automatico dei salari al livello dei prezzi), l’abbassamento del tasso d’inflazione e la crescita del PIL; per contro, il debito pubblico aumenta vertiginosamente. L’arrivismo, i favoritismi, le ruberie, la collaborazione con personaggi ambigui ledono progressivamente l’immagine di Craxi. La mafia continua ad uccidere e nel maxiprocesso del 1986-87, un giudice siciliano, in cassazione, proscioglie trecento imputati.

Andreotti (DC)
Andreotti (DC)

Nel giugno 1987, la DC recupera elettorato ed il transitorio primo ministro Goria vara una finanziaria che causa l’incremento del deficit pubblico, successivamente De Mita non riesce a realizzare nemmeno un punto del suo programma di governo.

Il 19 Ottobre 1987 (passato alla storia come black monday), un’ondata di vendite flette i due principali indici di borsa USA del 22% in media (evaporano 500 miliardi di dollari in poche ore), la seconda peggior caduta della storia americana. Il crollo di Wall Street contagia rapidamente le principali piazze mondiali e seda l’eccessivo ottimismo, che perdurava da cinque anni, sulle potenzialità del sistema economico mondiale.

Il sesto ed il settimo gabinetto Andreotti (alleato con Craxi), che gestirà il Paese fino al 1992, si caratterizzano per il classico frenetico immobilismo, che dissesta ulteriormente la finanza pubblica, ed il tentativo di monopolizzare l’informazione.


SCENARIO SOCIO-ECONOMICO

La DC, negli anni '80, pur di mantenere alto il proprio consenso popolare, riversa sul debito pubblico l’inefficienza dell’enorme apparato amministrativo statale e la dissennata politica assistenzialista. L’evasione fiscale è elevatissima e gli italiani sono oberati di tasse.

Tra i tantissimi soggetti criminali che sottraggono o attingono illecitamente capitali dalle casse del Paese (logge massoniche, affaristi immorali, banchieri inquinati, ecc.), spicca la mafia, un’organizzazione mastodontica che, soprattutto al Sud, strangola il sistema produttivo e terrorizza operatori economici ed amministratori.

Craxi (PSI) e Berlusconi
Craxi (PSI) e Berlusconi

Negli anni ottanta, le caratteristiche endemiche italiane – corruzione ed ipocrisia – assurgono a sistema, manipolando e paralizzando l’apparato economico, la magistratura ed il mondo dell’informazione. Il voto in cambio di favori è stato il meccanismo aureo che ha permesso tutto ciò.

A reggere il Paese, per fortuna, ci sono le piccole e medie imprese, soprattutto del settore tessile-abbigliamento, che sopravvivono eludendo il fisco e corrompendo, a loro volta, Guardia di Finanza e funzionari pubblici.

Inoltre, l’eccellente operato della Banca d’Italia, l’adesione al Sistema Monetario Europeo, l’aumento del risparmio degli italiani (che finanzia il debito pubblico), la ristrutturazione della grande impresa, l’espansione del terziario, l’aumento dell’occupazione, l’andamento positivo delle borse, mascherano gli scempi della classe politica che dissimulatamente spinge all’ottimismo.

Lo yuppie più riuscito del cinema, Gordon Gekko, interpretato da Michael Douglas (premio Oscar) nel film Wall Street.
Lo yuppie più riuscito del cinema, Gordon Gekko, interpretato da Michael Douglas (premio Oscar) nel film Wall Street.

Dopo il terrore e silenzio degli anni di piombo, l'italiano psicologicamente acquisisce un senso di potenza, ignora l’essenza e coltiva l’apparenza, alimenta il suo innato edonismo consumando e spendendo nel teatrino della cinica società degli anni '80. I protagonisti sono la borghesia industriale ed i professionisti, ma anche il cittadino comune partecipa alla festa, ignorando di vivere molto al di sopra delle sue reali possibilità.

Ciò accade anche per colpa di un’altra protagonista indiscussa del decennio: la televisione. La capacità persuasiva del mezzo è abilmente capita da Berlusconi che, aiutato dal potere politico, crea un bouquet d’emittenti commerciali che si contrappone al polo statale (grazie alla pressante campagna elettorale sulle sue reti, Berlusconi vincerà le prime elezioni della c.d. Seconda Repubblica nel 1994). L’anomalo duopolio dell’etere, duramente criticato, inficia pericolosamente la corretta informazione e segna l’inizio della corsa al primato negli ascolti, per raggiungere il quale si ricorre allo scoop, al sensazionalismo, al sesso, alla volgarità, alla violenza, al protagonismo della gente qualunque. Le trasmissioni suggeriscono i comportamenti, gli spot i beni da comprare ed i personaggi televisivi sono sempre più i nuovi eroi da imitare.

I mercati finanziari col vento in poppa, il delirio d’onnipotenza e l’emulazione dei ruggenti affaristi d’oltreoceano contribuiscono alla nascita di una figura molto in auge negli anni ’80 (esistente ancor oggi), lo yuppie, giovane rampante che vive freneticamente (soprattutto a Milano), consacra la sua vita al business, gioca in borsa ed impegna il tempo residuo ai rendez-vous che contano o per la cura della propria immagine. Tra i più giovani domina il mito del paninaro, completamente griffato e dall’aspetto impeccabile, menefreghista e consumista.


FINE DELL'ILLUSIONE ED INIZIO DELL'AGONIA

Il benessere conosciuto dall’Italia negli anni '80, paragonabile a quello dei primi '60, è stato quindi il risultato di un’erronea valutazione, dovuta soprattutto ai giochi mistificatori dell’establishment politico. Lo shock finanziario del 1987 placa, ma non frena, l’ottimismo e la corsa all'appagamento consumistico.

Il giudice Giovanni Falcone, eroe della lotta alla mafia.
Il giudice Giovanni Falcone, eroe della lotta alla mafia.

Nel 1992 tutto precipita molto rapidamente. A febbraio, con l’arresto del socialista Chiesa, comincia la maxi inchiesta Mani Pulite sulla corruzione del mondo politico-economico, che smantella, da lì a poco, i partiti storici della cosiddetta Prima Repubblica. A marzo si scopre un buco di 32.000 miliardi nei conti pubblici. A maggio viene assassinato Giovanni Falcone, a luglio Paolo Borsellino. A settembre s’apre la crisi finanziaria, la lira viene svalutata, uscendo dal Sistema Monetario Europeo; per contenerla il governo Amato vara una legge finanziaria da 100.000 miliardi, durissima per gli italiani (privatizzazioni, imposta comunale sugli immobili, ticket sanitari, tassa sul medico di famiglia, minimum tax, limite agli stipendi, blocco delle assunzioni nella pubblica amministrazione, aumento dell'età pensionabile, innalzamento dell'anzianità contributiva, blocco dei pensionamenti, patrimoniale sulle imprese, prelievo sui conti correnti bancari, ecc.). Ad ottobre l’Italia aderisce al Trattato di Maastricht, passando definitivamente la gestione d'importanti leve finanziarie alle istituzioni centrali europee ed aderendo a stringenti parametri riguardanti inflazione, deficit e debito pubblico. A novembre l’ISTAT dichiara una perdita di 203.000 posti di lavoro. A dicembre Craxi viene indagato per corruzione, ricettazione ed altri reati minori.

Si cominciano a pagare gli errori degli anni ’80 (e non solo).


IL PESO DEL PASSATO NELL'ATTUALITA'

Dal 1993, in un’infruttuosa statica alternanza di governi di destra e sinistra, la crisi si trascina tra alti e bassi, non s'intravedono prospettive di miglioramento. La sanità e l’istruzione arrancano, la giustizia è da terzo mondo. Il turismo è mal gestito e minacciato dall’abusivismo e dalle ecomafie. Il Sud è sempre più povero. I fondi europei non giovano, gli investimenti nazionali sono ridotti (es. ricerca) o infruttuosi (es. cinema). La grande industria è quasi sparita, le aziende di Stato sono squassate dalle privatizzazioni selvagge, il terziario non è competitivo. Quasi tutti i nuovi lavoratori sono precari (ciò annacqua anche i dati dell’occupazione) sottopagati, senza diritti ed essenzialmente senza pensione; per i pochi posti di lavoro a tempo indeterminato, funziona ancora l’oleato meccanismo basato su raccomandazioni, ricatti e nepotismo. I canoni educativi sono dettati dai media e gli obiettivi professionali dei giovani sono legati al mondo del calcio e dell’immagine, i settori più trainanti dell’economia nazionale insieme al traffico di cocaina (come evidenziato da vallettopoli, dai test effettuati tra i deputati e nelle discoteche, dalle analisi sulle acque di scarico delle grandi città, dalle indagini dello scrittore Saviano, dai dossier nazionali ed internazionali, dai numerosi arresti, dai grossi sequestri, dalle guerre tra clan, ecc.). Quasi quotidianamente emergono scandali, tra cui, oltre a quelli citati, meritano menzione il fallimento della Cirio, il crack Parmalat (il più grande in Europa), le scalate dei furbetti del quartierino, bancopoli, calciopoli, i rifiuti in Campania.

Tutto ciò provoca la debolezza economica delle famiglie, che investono metà del salario nella prima casa (a prezzi fuori controllo), s'indebitano anche per l’acquisto di beni ordinari (affrontando anche la duplicazione dei prezzi seguita all’introduzione dell’euro e l’esagerato prelievo fiscale) e rinunciano ai figli per le elevate spese connesse. Nonostante il calo drastico dei consumi, la maggior parte degli italiani, geneticamente epicurei, vive ancora al di sopra delle proprie possibilità, spendendo molto in frivolezze (automobili, abbigliamento, telefonini, chirurgia estetica, droga, ecc.).


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