Mondiali Spagna '82

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Qui comincia una favola, una successione di eventi sportivi che rimarrà per sempre nella storia del calcio e nella memoria di chi li ha seguiti. Qui comincia una favola, una successione di eventi sportivi che rimarrà per sempre nella storia del calcio e nella memoria di chi li ha seguiti.
L’Italia sembra svegliarsi dal torpore ed in una partita non brillante, in cui Maradona è immobilizzato da Gentile, riesce a battere l’Argentina 2-1. Brasile-Argentina termina 3-1 e nella terza partita ai carioca basta un pareggio per passare alle semifinali. L’Italia sembra svegliarsi dal torpore ed in una partita non brillante, in cui Maradona è immobilizzato da Gentile, riesce a battere l’Argentina 2-1. Brasile-Argentina termina 3-1 e nella terza partita ai carioca basta un pareggio per passare alle semifinali.
-Bearzot preparando la gara col Brasile presentando un modulo più prudente e con contropiede manovrato. Il fuoriclasse Zico è marcato da Gentile mentre il centro di smistamento Serginho è dato alle cure di Collovati. Il match è nello stadio catalano di Sarria il 5 luglio 1982.+Bearzot, preparando la gara col Brasile, presenta un modulo più prudente ed un contropiede manovrato.
-Dopo 5 minuti dal fischio d’inizio Cabrini mette un bel cross nel mezzo, Rossi di testa sigla 1-0, la gioia è pari all’incredulità. Al 10’ Zico si libera del suo marcatore e passa palla al capitano Socrates che entra in area ed infila tra Zoff ed il palo alla sua sinistra: 1-1. I carioca prendono le redini del gioco con Falcao in regia, cominciano a giocherellare, mentre Eder esplode tiri a 120 km/h. Ma al 25’ l’avvoltoio Rossi piomba su una palla mal disimpegnata dai trequartisti verdeoro e batte Peres con un tiro: 2-1. Il primo tempo si chiude con un paio di occasioni per i brasiliani e la maglia di Zico stracciata da Gentile.+Il fuoriclasse Zico è marcato da Gentile mentre il centro di smistamento Serginho è dato alle cure di Collovati. Il match è nello stadio catalano ''Sarria'' il 5 luglio 1982.
-La ripresa è davvero un thriller epico. Ad inizio ripresa Falcao sfiora il palo, al 51’ Conti sbaglia il 3-1, al 53’ Luisinho stende Rossi in area senza l’assegnazione del rigore, al 55’ Zico sfiora il pareggio su punizione di Zico, al 56’ Zoff si tuffa sui piedi di Cerezo, due minuti più tardi sventa un tiro di Serginho, al 58’ Rossi in solitudine spedisce fuori, un minuto dopo Eder esalta su punizione le doti di Zoff. Al 68’ Junior serve al limite Falcao, lasciato solo, che con un tiro mancino sigla il 2-2. Anche dopo il risultato a loro favorevole, i carioca non rinunciano al loro gioco offensivo. In contropiede guadagnamo un angolo al 74’, respinta in area, tiro di Tardelli, deviazione di Rossi: 3-2. Al 80’ e all’87’ l’arbitro per fuorigioco prima ferma Socrates, poi annulla un gol ad Antognoni; entrambe le decisioni sono molto discutibili. ce l’arbitro annulla per un inesistente fuorigioco. All’89’ Eder batte un corner e la deviazione di testa di Oscar è miracolosamente neutralizzata da Zoff. L’Italia è in semifinale contro la Polonia.+Dopo 5 minuti dal fischio d’inizio Cabrini mette un bel cross nel mezzo, Rossi di testa sigla il vantaggio italiano, la gioia è pari all’incredulità. Al 10’ Zico si libera del suo marcatore, passa palla al capitano Socrates che entra in area ed infila tra Zoff ed il palo alla sua sinistra: 1-1. I carioca prendono le redini del gioco con Falcao in regia, cominciano a giocherellare, mentre Eder esplode tiri a 120 km/h. Ma al 25’ l’avvoltoio Rossi piomba su una palla mal disimpegnata dai centrocampisti verdeoro e batte nuovamente Peres con un tiro: 2-1. Il primo tempo si chiude con un paio di occasioni per i brasiliani e la maglia di Zico stracciata da Gentile.
-Al Nou Camp di Barcellona i polacchi, senza il grande Boniek (espulso per due ammonizioni rimediate nelle gare precedenti), sono facilmente battuti dagli Azzurri con due gol di Rossi, uno di rapina, l’altro di testa.+Il secondo tempo è davvero un thriller epico. Ad inizio ripresa Falcao sfiora il palo, al 51’ Conti sbaglia il 3-1, al 53’ Luisinho stende Rossi in area senza l’assegnazione del rigore, al 55’ Zico sfiora il pareggio su punizione, al 56’ Zoff si tuffa sui piedi di Cerezo, due minuti più tardi sventa un tiro di Serginho, al 58’ Rossi in solitudine spedisce fuori, un minuto dopo Eder esalta su punizione le doti di Zoff. Al 68’ Junior serve al limite Falcao, lasciato solo, che con un tiro mancino sigla il 2-2. Anche dopo il risultato a loro favorevole, i carioca non rinunciano al loro gioco offensivo. In contropiede l'Italia guadagna un angolo al 74’: respinta in area di un difensore brasiliano, tiro di Tardelli, deviazione di Rossi: 3-2. Successivamente l’arbitro, per fuorigioco, prima ferma Socrates, poi annulla un gol ad Antognoni; entrambe le decisioni sono molto discutibili. Ad un minuto dalla fine Eder batte un corner, la deviazione di testa di Oscar è miracolosamente neutralizzata da Zoff. L’Italia è in semifinale contro la Polonia.
-Nell’altra semifinale, molto più interessante il gol dell’ala Littbarski è pareggiato da un rigore di Platini. Nei supplementari i francesi in vantaggio sul 3-1 si fanno raggiungere sul 3-3 ed ai rigori passano i tedeschi. +Al ''Nou Camp'' di Barcellona i polacchi, senza il grande Boniek (espulso per due ammonizioni rimediate nelle gare precedenti), sono facilmente battuti dagli Azzurri con due gol di Rossi, uno di rapina, l’altro di testa.
-Per la finalissima (dopo che la Polonia si aggiudica per 3-2 il terzo posto), da disputare al “Santiago Bernabeu” di Madrid l’11 luglio, arriva anche il presidente Pertini, che aveva già gioito freneticamente ai gol di Rossi al Brasile nella nostra ambasciata di Parigi. In quei giorni l’Italia è “sconvolta” dalla serie di concerti dei “Rolling Stones”. Il concerto di domenica 11 a Torino è corredato da un maxischermo, per permettere agli spettatori di poter vedere anche la partita. Ad un certo punto, il leader del gruppo, Mick Jagger, indossa una maglia azzurra con il numero 20, quello di Rossi, e profetizza il 3-1 per noi: la folla va in visibilio. Bearzot sostituisce Antognoni con Oriali, ma preferisce il difensore Bergomi al mediano Marini. Ne esce un 5-3-2, anni prima che venga inventato tale modulo tattico. Queste le formazioni: Italia con Zoff, Gentile, Cabrini, Bergomi, Collovati, Scirea, Conti, Tardelli, Rossi, Oriali, Graziani. Germania con Schumacher, Foester B., Briegel, Kaltz, Foester K. H., Stielike, Littbarski, Dremmler, Fischer, Breitner, Rumenigge. Arbitro il brasiliano Coelho. C’era stata una polemica su di lui, subito chiusa, perché sembrava essere stato beccato a piangere all’eliminazione del Brasile. Ne assume la difesa Artemio Franchi, presidente della Commissione internazionale Arbitri. Si fa subito male Graziani, sostituito da Altobelli. Le punte italiane sono francobollate dai terribili fratelli Foester, con Stielike libero, e possono vedere solo pochi palloni. Non ridono neanche le punte tedesche, Rumenigge, cui il ragazzino Bergomi, suo futuro compagno nell’Inter, non fa vedere palla, e Fischer, che se la vede con Gentile. +Nell’altra semifinale, molto più interessante, il gol dell’ala Littbarski è pareggiato da un rigore di Platini. Nei supplementari i francesi, in vantaggio sul 3-1, si fanno raggiungere sul 3-3 ed ai rigori passano i tedeschi.
-Al Santiago Barnabeu di Madrid l’11 luglio 1982 si incontrano per la finale Italia e Gemania. Indisponibile Antognoni, dopo 8 minuti di gara l’infortunio a Graziani, sostituito da “Spillo” Altobelli, complica le cose agli Azzurri. I centrocampisti tessono le trame del il gioco ed al 25’ Bruno Conti è steso da Briegel in area. L’arbitro Coelho fischia il rigore: Antognoni, rigorista della squadra, è fuori, Rossi e Altobelli tergiversano, tocca al “Bell’Antonio” Cabrini che calcia al lato. Lo smarrimento degli Azzurri non è sfruttato dagli stanchi tedeschi. Nel secondo tempo l’Italia attacca più frequentemente e con convinzione. Al 57’ una punizione di Tardelli sulla trequarti defila Gentile sulla destra che mette al centro ed è ancora il leggendario Pablito ad insaccare di testa: 1-0. I tedeschi reagiscono e Zoff deve disinnescare un colpo di testa di Hrubesch. Al 69’ gli Azzurri si rifanno sotto: fitta trama di passaggi, Scirea serve Tardelli al limite dell’area, Marco scocca il sinistro, Schumacher non si muove neanche: 2-0. La regia spagnola inquadra prima l’esultanza storica di Tardelli, poi la gioia di Pertini in tribuna d’onore. All’80’ Conti parte in contropiede, appoggia ad Altobelli che fulmina per la terza volta Schumacher. Breitner segna il gol della bandiera poco dopo. Senza nessun recupero l’arbitro brasiliano Coelho fischia la fine lanciando la palla al cielo. Nando Martellini urla: “Campioni del Mondo, Campioni del Mondo, Campioni del Mondo”. Il Bernabeu esplode, Il Re di Spagna Juan Carlos mette la Coppa nelle mani del capitano Zoff. Nei nostri cuori resta quella notte, sportivamente parlando la più bella di tutti gli anni ’80 (e forse di sempre).+Al ''Santiago Barnabeu'' di Madrid l’11 luglio 1982 si incontrano per la finale Italia e Gemania. Indisponibile Antognoni, dopo 8 minuti di gara l’infortunio a Graziani, sostituito da “Spillo” Altobelli, complica le cose agli Azzurri. I centrocampisti tessono le trame del gioco ed al 25’ Bruno Conti è steso da Briegel in area. L’arbitro Coelho fischia il rigore: Antognoni, rigorista della squadra, è fuori, Rossi e Altobelli tergiversano, Cabrini calcia e spedisce al lato. Lo smarrimento degli Azzurri non è sfruttato dagli stanchi tedeschi. Nel secondo tempo l’Italia attacca più frequentemente e con convinzione. Al 57’ una punizione di Tardelli sulla trequarti defila Gentile sulla destra che mette al centro, ancora una volta "Pablito" Rossi (capocannoniere del torneo con 6 reti) insacca di testa: 1-0. I tedeschi reagiscono e Zoff deve disinnescare un colpo di testa di Hrubesch. Al 69’ gli Azzurri si muovono verso la porta avversaria: fitta trama di passaggi, Scirea serve Tardelli al limite dell’area, Marco scocca il sinistro, Schumacher non si muove neanche: 2-0. La regia spagnola inquadra prima l’esultanza storica di Tardelli, poi la gioia di Pertini in tribuna d’onore. A dieci minuti dallo scadere Conti parte in contropiede, appoggia ad Altobelli che fulmina per la terza volta Schumacher. Breitner segna il gol della bandiera poco dopo. Senza nessun recupero l’arbitro brasiliano fischia la fine e lancia la palla al cielo. Il compianto telecronista Nando Martellini urla: “Campioni del Mondo, Campioni del Mondo, Campioni del Mondo”. Il Bernabeu esplode, Il Re di Spagna Juan Carlos mette la Coppa nelle mani del capitano Zoff. Nei nostri cuori resta quella notte, sportivamente parlando la più bella di tutti gli anni ’80 (e forse di sempre).

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Il primo mondiale di calcio degli anni ’80 è stato speciale, non solo per la vittoria della nazionale di calcio italiana ma anche per il contesto in cui è maturata e per come si è concretizzata. Nel 1980 scoppia in Italia uno dei più grandi scandali legati al calcio-scommesse, che lede la credibilità di questo sport fino alla vigilia del mondiale che si giocherà in Spagna. Per la prima volta il torneo si gioca a 24 squadre, con una formula da collaudare che vede nel tabellone principale tutte le più forti squadre del momento. La qualità dei collettivi e la presenza di numerose stelle hanno consegnato Spagna ’82 alle cronache come uno dei tornei calcistici più belli di sempre. Il Brasile (favorito del torneo) annovera tra le sue fila Junior, Toninho Cerezo, Socrates, Falcao, Zico; l’Argentina (campione del Mondo uscente) Maradona, Fillol, Passarella, Ardiles; la granitica Germania Ovest Rumenigge, Breitner, Kaltz, Littbarski, Schumacher; l'ambiziosa Francia (campione d’Europa due anni più tardi) Platini, Tigana, Six, Giresse, Tresor, Bossis, Battiston; il Belgio Pfaff, Gerets, Ceulemans; la Polonia Zmuda, Boniek, Lato. Senza dimenticare Arconada, Camacho, Shilton, Robson, Dasaev, Blokhin, Milla e Dalglish.

               Immagine:Maradona.jpg   Immagine:Zico.jpg   Immagine:Platini.jpg

L’Italia sulla carta è fortissima con Zoff, Gentile, Cabrini, Scirea, Antognoni, Rossi, Causio, Tardelli, Conti tra i convocati ma all’inizio del mondiale non le si dava molto credito in virtù del gioco espresso poco incisivo. Nel girone eliminatorio (con Camerun, Perù e Polonia) gli Azzurri sono secondi, alle spalle della Polonia, con tre punti per altrettanti pareggi e passano il turno per differenza reti favorevole nei confronti del Camerun. Le polemiche infuriano e la squadra italiana proclama il silenzio stampa. Nei quarti di finale si sperimentano anomali gironi a tre squadre, la prima di ognuno accede alle semifinali. L’Italia è nel gironcino con Argentina e Brasile, formazioni accreditate per la vittoria finale. Qui comincia una favola, una successione di eventi sportivi che rimarrà per sempre nella storia del calcio e nella memoria di chi li ha seguiti. L’Italia sembra svegliarsi dal torpore ed in una partita non brillante, in cui Maradona è immobilizzato da Gentile, riesce a battere l’Argentina 2-1. Brasile-Argentina termina 3-1 e nella terza partita ai carioca basta un pareggio per passare alle semifinali. Bearzot, preparando la gara col Brasile, presenta un modulo più prudente ed un contropiede manovrato. Il fuoriclasse Zico è marcato da Gentile mentre il centro di smistamento Serginho è dato alle cure di Collovati. Il match è nello stadio catalano Sarria il 5 luglio 1982. Dopo 5 minuti dal fischio d’inizio Cabrini mette un bel cross nel mezzo, Rossi di testa sigla il vantaggio italiano, la gioia è pari all’incredulità. Al 10’ Zico si libera del suo marcatore, passa palla al capitano Socrates che entra in area ed infila tra Zoff ed il palo alla sua sinistra: 1-1. I carioca prendono le redini del gioco con Falcao in regia, cominciano a giocherellare, mentre Eder esplode tiri a 120 km/h. Ma al 25’ l’avvoltoio Rossi piomba su una palla mal disimpegnata dai centrocampisti verdeoro e batte nuovamente Peres con un tiro: 2-1. Il primo tempo si chiude con un paio di occasioni per i brasiliani e la maglia di Zico stracciata da Gentile. Il secondo tempo è davvero un thriller epico. Ad inizio ripresa Falcao sfiora il palo, al 51’ Conti sbaglia il 3-1, al 53’ Luisinho stende Rossi in area senza l’assegnazione del rigore, al 55’ Zico sfiora il pareggio su punizione, al 56’ Zoff si tuffa sui piedi di Cerezo, due minuti più tardi sventa un tiro di Serginho, al 58’ Rossi in solitudine spedisce fuori, un minuto dopo Eder esalta su punizione le doti di Zoff. Al 68’ Junior serve al limite Falcao, lasciato solo, che con un tiro mancino sigla il 2-2. Anche dopo il risultato a loro favorevole, i carioca non rinunciano al loro gioco offensivo. In contropiede l'Italia guadagna un angolo al 74’: respinta in area di un difensore brasiliano, tiro di Tardelli, deviazione di Rossi: 3-2. Successivamente l’arbitro, per fuorigioco, prima ferma Socrates, poi annulla un gol ad Antognoni; entrambe le decisioni sono molto discutibili. Ad un minuto dalla fine Eder batte un corner, la deviazione di testa di Oscar è miracolosamente neutralizzata da Zoff. L’Italia è in semifinale contro la Polonia. Al Nou Camp di Barcellona i polacchi, senza il grande Boniek (espulso per due ammonizioni rimediate nelle gare precedenti), sono facilmente battuti dagli Azzurri con due gol di Rossi, uno di rapina, l’altro di testa. Nell’altra semifinale, molto più interessante, il gol dell’ala Littbarski è pareggiato da un rigore di Platini. Nei supplementari i francesi, in vantaggio sul 3-1, si fanno raggiungere sul 3-3 ed ai rigori passano i tedeschi. Al Santiago Barnabeu di Madrid l’11 luglio 1982 si incontrano per la finale Italia e Gemania. Indisponibile Antognoni, dopo 8 minuti di gara l’infortunio a Graziani, sostituito da “Spillo” Altobelli, complica le cose agli Azzurri. I centrocampisti tessono le trame del gioco ed al 25’ Bruno Conti è steso da Briegel in area. L’arbitro Coelho fischia il rigore: Antognoni, rigorista della squadra, è fuori, Rossi e Altobelli tergiversano, Cabrini calcia e spedisce al lato. Lo smarrimento degli Azzurri non è sfruttato dagli stanchi tedeschi. Nel secondo tempo l’Italia attacca più frequentemente e con convinzione. Al 57’ una punizione di Tardelli sulla trequarti defila Gentile sulla destra che mette al centro, ancora una volta "Pablito" Rossi (capocannoniere del torneo con 6 reti) insacca di testa: 1-0. I tedeschi reagiscono e Zoff deve disinnescare un colpo di testa di Hrubesch. Al 69’ gli Azzurri si muovono verso la porta avversaria: fitta trama di passaggi, Scirea serve Tardelli al limite dell’area, Marco scocca il sinistro, Schumacher non si muove neanche: 2-0. La regia spagnola inquadra prima l’esultanza storica di Tardelli, poi la gioia di Pertini in tribuna d’onore. A dieci minuti dallo scadere Conti parte in contropiede, appoggia ad Altobelli che fulmina per la terza volta Schumacher. Breitner segna il gol della bandiera poco dopo. Senza nessun recupero l’arbitro brasiliano fischia la fine e lancia la palla al cielo. Il compianto telecronista Nando Martellini urla: “Campioni del Mondo, Campioni del Mondo, Campioni del Mondo”. Il Bernabeu esplode, Il Re di Spagna Juan Carlos mette la Coppa nelle mani del capitano Zoff. Nei nostri cuori resta quella notte, sportivamente parlando la più bella di tutti gli anni ’80 (e forse di sempre).


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